Il diserbo termico convenzionale

Il diserbo termico è un metodo alternativo di diserbo che utilizza il calore (spesso una fiamma) per andare a seccare ed eliminare le erbe infestanti.

La tecnica ha diversi lati positivi:

  • velocità di trattamento fino a 6 km/h;

  • efficacia di eliminazione delle erbe infestanti paragonabile al diserbo chimico;

  • compatibile con il disciplinare biologico.

Purtroppo però, ad oggi, il combustibile più utilizzato per produrre la fiamma è il GPL che rende poco sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico l’utilizzo di questa tecnologia.

L'idea di FlexFire

In FlexFire abbiamo pensato di utilizzare le potature dei vigneti come combustibile al posto del GPL.

La macchina da diserbo di FlexFire è diversa daquelle convenzionali, al posto delle bombole che contengono GPL trova spazio un reattore di gassificazione. Questo dispositivo converte la biomassa legnosa (potature di vite ad esempio) in gas combustibile (syngas) formato da idrogeno (circa 20%), monossido di carbonio (circa 25%), metano (circa 2%) e la restante parte composta da anidride carbonica e azoto.
Il gas viene soffiato all'interno di un bruciatore in cui, miscelandosi con aria, brucia producendo gas di scarico ad alta temperatura (>900°C). Il bruciatore viene diretto verso le erbe da infestare così come avviene per le macchine da pirodiserbo convenzionali.

Il biochar

Dal processo di gassificazione della biomassa legnosa si ottiene come scarto carbone vegetale (biochar). E' un materiale ad elevata porosità formato fino all'80% da carbonio. Il carbonio di cui è costituito deriva dalla CO2 che la pianta, ancora in vita, aveva assorbito dall'atmosfera. Per questa ragione, attraverso la gassificazione e la produzione di biochar, è possibile realizzare dei processi carbon-negative in grado di ridurre la quantità di CO2 presente nell'atmosfera.
Il biochar è un materiale che rimane stabile nel tempo e può essere interrato e mischiato con il suolo, trovando applicazione come ammendante in agricoltura. Aumenta la ritenzione idrica, riducel’uso di fertilizzanti e incrementa la produttività di alcune colture.